Alterne vicende hanno segnato la storia della Fornace di Corno Giovine, garantendone la sopravvivenza fino ai nostri giorni. Anche se non si conosce la data precisa, la Fornace fu edificata verso la fine dell'Ottocento. Nel 1904 don Luigi Savaré (1878-1947), sacerdote intraprendente e generoso, rilevò la Fornace, che versava in precarie condizioni, la ristrutturò e avviò un'attività di produzione di mattoni, dando lavoro a parecchie persone che si trovavano in condizioni di grande indigenza. La sua decisiva azione fece sentire i suoi frutti nel tempo, continuando anche dopo che il sacerdote fu trasferito altrove.
Oggi è in corso la causa di beatificazione di don Luigi Savaré, il quale è commemorato ogni anno con una S. Messa che si svolge proprio nel cortile della Fornace. Ilia Rubini, artista (pittrice e scultrice) e nostra compaesana, ha dedicato a don Savaré una scultura bronzea, collocata all'ingresso della Fornace. Nel 1919 la Fornace fu venduta a Edoardo Ferrari e in seguito, dal figlio Francesco, passò in proprietà a Ilia Rubini (5 novembre 1974), la quale, dopo averla salvata dalla ormai progettata demolizione, poté ancora cuocere in quei forni parecchie sue sculture in terracotta. Quando altre regole di mercato resero obsoleto il modo di produrre mattoni, la Fornace cessò l'attività (circa negli anni ottanta); ma, se si volesse ridarle vita, tutto potrebbe funzionare alla perfezione e si potrebbe benissimo ripartire, riprendendo il lavoro da dove lo si era lasciato, in quanto nulla è stato modificato o distrutto. Oggi la Fornace, oltre all'atelier che ospita i quadri e le sculture della Rubini, offre la presenza, sotto il porticato e nelle gallerie, di oggetti di un tempo lontano, testimoni di un lavoro che non c'è più, di un mondo scomparso di gesti e di utensili che, sorprendentemente, ritrovano comprensione attraverso un'idea della stessa Ilia. Un mondo che, nonostante la polvere che lo ricopre, non è tuttavia da dimenticare, bensì da trasmettere, con il fervore del ricordo, alle nuove generazioni. La Fornace Rubini è l'ultimo esemplare di fornace sopravvissuta nel territorio lodigiano, completa di tutti gli annessi e, volendo, ancora funzionante. Tutto l'immobile è stato giustamente posto sotto Tutela da parte dello Stato con atto ufficiale datato 3 Dicembre 2007 nel quale si evidenzia l'interesse storico artistico "particolarmente importante". Siamo quindi sicuri che grazie a questo Decreto e grazie all'impegno costante della proprietaria, la Fornace di Corno Giovine resterà un bene di cui anche le generazioni future potranno godere. Da ricordare le varie iniziative culturali che si svolgono nella splendida cornice offerta dalla Fornace, tra le quali spiccano le "Giornate Europee del Patrimonio", svoltesi il 23 e 24 settembre del 2006.